Favorire il credito alle imprese con il prestito d’uso: rilanciare. Intervento legislativo

Favorire il credito alle imprese con il prestito d’uso: rilanciare. Intervento legislativo

Sul fronte creditizio, dovendo approvvigionarsi della materia prima anche dal canale bancario, le imprese del settore stanno subendo più di altre la stretta creditizia. Infatti negli ultimi anni uno degli strumenti tipici del comparto, il prestito d’uso in oro e argento, diffusissimo tra le imprese orafe, ha visto una notevole riduzione delle erogazioni da parte degli Istituti concedenti e un progressivo allineamento delle condizioni di tasso allo scoperto di conto corrente (notevole aumento degli interessi). La causa di questo fenomeno è certamente da imputare al credit crunch, una notevole e generalizzata riduzione degli impieghi bancari, e all’incremento dei default di imprese orafe che al verificarsi dell’evento non detenevano più l’oro “ottenuto in prestito ” tra i propri assets.

E’ convinzione di Federorafi che preservare il prestito d’uso incrementandone la concessione e l’utilizzo, adottando technicality che abbassino notevolmente la classe di rischio della linea concessa e di conseguenza gli spread, sia la strada da perseguire. In questa direzione è stata accolta con grande soddisfazione l’interpretazione del MiSE, raccolta dall’ABI, circa la possibilità di creare le condizioni affinché il contratto di prestito d’uso sia garantibile da parte del Fondo Centrale di Garanzia per le PMI.

Ma non è stato sufficiente, in quanto molte sono ancora le resistenze da parte del sistema bancario che non si ritiene sufficientemente tutelato dalla legge in caso di default dell’azienda.

A tale proposito Federorafi suggerisce di elaborare, congiuntamente con il sistema bancario (ABI), una soluzione che preveda specifiche tutele in caso di insolvenza e/o apertura di procedure concorsuali, sulla scorta ad esempio di quanto previsto in materia di leasing. Tutto questo al fine di una riduzione del rischio legato alla indebita sottrazione della materia prima che, lo ricordiamo, rimane sempre di proprietà della concedente il prestito d’uso, senza però ulteriormente appesantire il già gravoso fardello amministrativo di adempimenti, contabilità e quant’altro a carico dell’impresa. A tal proposito suggeriamo una regolamentazione del contratto di prestito d’uso nell’ambito del R.D. 16 marzo 1942 n. 267 (Legge Fallimentare).

Maggiori informazioni contattando Federorafi al seguente indirizzo email: credito@federorafi.it

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