Orafi – il primo quadrimestre è una “Caporetto” e la ripartenza è ancora lontana

Orafi – il primo quadrimestre è una “Caporetto” e la ripartenza è ancora lontana

Per il settore orafo, argentiero e gioielliero italiano, che rappresenta uno dei pilastri del made in Italy con quasi 8 miliardi di fatturato (2019), l’anno si era inaugurato con un primo bimestre in crescita del +13,1% lato export. L’esplosione dell’emergenza sanitaria e le conseguenti misure di contenimento hanno determinato un vero e proprio crollo delle vendite del comparto. Infatti i primi quattro mesi 2020 si archiviano con un calo record dell’export del -30,6% rispetto al medesimo periodo del 2019.

Più in particolare, secondo i dati elaborati per Federorafi dal Centro Studi di Confindustria Moda (in allegato), il mese di marzo cede il -45,0% rispetto a marzo 2019, mentre il mese di aprile arriva addirittura al -92,1%. Del resto, il DPCM non prevedeva deroghe per il settore, che ha visto chiusa la totalità delle aziende, non essendo ritenute “indispensabili”. La flessione dell’export è generalizzata a tutti i maggiori mercati. Da gennaio ad aprile gli Emirati Arabi cedono il -32,0%, la Svizzera il -52,6%, gli USA il -21,9%, la Francia il -14,8%. Una delle variazioni più gravose, pari al -54,0%, colpisce Hong Kong. Non di meno, Regno Unito, Germania, Spagna perdono mediamente un -30% nel periodo considerato.

Con riferimento ai maggiori distretti del settore (per i quali i dati sono disponibili solo per codice ATECO CM 32.1 per i primi tre mesi e quindi senza il mese di blocco totale di aprile), si registra una contrazione delle vendite del -15,6% per Arezzo, del -27,1% per Alessandria/Valenza e del -14,7% per Vicenza.

Per la Presidente di FEDERORAFI Ivana Ciabatti, “i dati ufficiali certificano l’esito della nostra indagine interna delle scorse settimane che aveva evidenziato il crollo degli ordinativi e della produzione. Stiamo assistendo ad una “caporetto” del settore e anche dalle impressioni raccolte nei mesi di maggio e giugno la ripartenza è ancora molto lontana per il perdurare della crisi della domanda mondiale. Con la riapertura di maggio si sono velocemente esauriti gli ordini rimasti (e confermati) e le aziende hanno dovuto continuare a fare ricorso alle diverse tipologie di cassa integrazione e in luglio riteniamo che la stragrande maggioranza delle aziende del settore orafo abbia già esaurito tutta la CIG Covid 19 e si trova ora ad affrontare i mesi a venire senza l’aiuto di uno specifico strumento di copertura per la mancanza di lavoro. Occorre quindi rialimentare la CIG e sostenere le iniziative del settore perché gli imprenditori e la filiera stanno dando importanti segnali di reazione. Mi riferisco al recente webinar organizzato da Federorafi con Federpreziosi/Confcommercio dove si sono registrati commenti incoraggianti circa le vendite sul mercato interno, all’iniziativa VOICE di settembre a Vicenza e alle tantissime imprese che hanno aderito alla operazione ICE-FEDERORAFI per il China International Import Expo di novembre a Shanghai. Sarà la più importante presenza di tutti i tempi della gioielleria italiana nella Cina continentale e, a tal fine, abbiamo sollecitato il Ministro Luigi Di Maio e l’Ambasciatore a Pechino Luca Ferrari a predisporre già da ora le migliori condizioni per la presenza dei nostri imprenditori. Dopo gli interessanti strumenti messi in campo da SIMEST-SACE, ci aspettiamo quindi un ulteriore segnale della concreta vicinanza delle istituzioni agli imprenditori che ancora una volta stanno dimostrando la grande determinazione nel voler combattere e superare le peggiori avversità. Rimango ottimista per le capacità degli imprenditori di trovare risposte ed energie proprio nei momenti di maggior difficoltà, come quello che stiamo vivendo, ma lo Stato deve essere al nostro fianco, soprattutto alla luce degli ingenti aiuti in arrivo dalla UE: fondi che non devono perdersi nei meandri della burocrazia ma essere messi a disposizione del mondo del lavoro in anticipo, per dare quell’iniezione di liquidità che è di vitale importanza per le aziende in attesa che la filiera mondiale si rimetta in moto e torni ad acquistare gioielli Made in Italy.”

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Per informazioni: info@federorafi.it – 0258316111

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