Gioielleria: export 2021 oltre gli 8 miliardi +59,7% sul 2020 e +15,6% sul 2019

Gioielleria: export 2021 oltre gli 8 miliardi +59,7% sul 2020 e +15,6% sul 2019.

Focus Conflitto Russia-Ucraina: ricadute sul settore sia per export di prodotto finito (76 milioni di euro e primo fornitore della Federazione russa) che per l’import di metalli preziosi (quasi  900 milioni di euro).

Di seguito una sintesi ed in allegato il Report completo.

Sulla base delle elaborazioni effettuate dal Centro Studi di Confindustria Moda per FEDERORAFI su dati ISTAT, il commercio con l’estero del settore orafo-argentiero-gioielliero archivia il 2021 con un’evoluzione assolutamente favorevole, come già emerso nel corso di tutto l’anno.

Più in particolare, da gennaio a dicembre 2021, le esportazioni hanno messo a segno un incremento del +59,7% per un totale di 8.050 milioni di euro. L’avanzo commerciale di periodo risulta pari a 6.119 milioni di euro.

In termini assoluti l’export annuale aumenta di oltre 3 miliardi di euro rispetto all’intero 2020; a confronto con l’anno 2019 l’export guadagna, invece, 1.088 milioni (+15,6%).

Nel 2021 gli Stati Uniti, confermati in prima posizione come lo scorso anno, sperimentano un aumento del +65,6%, raggiungendo così un’incidenza del 15,9% sul totale. L’export verso la Svizzera, secondo mercato, cresce del +49,5%, quello verso gli Emirati Arabi, al terzo posto, del +107,7%: tali mercati coprono rispettivamente il 12,5% e l’11,5% del totale settoriale. Guadagna la quarta posizione la Francia, interessata da un aumento del +43,4%. L’Irlanda al quinto posto, con una crescita del +61,8%, si caratterizza a pieno titolo come ulteriore hub logistico-commerciale del settore.

Nel periodo in esame salgono del +35,3% anche le vendite dirette ad Hong Kong, sesta destinazione, mentre la Cina, in 15° posizione (era al 18° nel primo semestre), sperimenta una variazione del +129,7%, significativa ma ben lontana dall’assorbire il trade-off con Hong Kong.

Rispetto ai livelli pre Covid-19 e, quindi, rispetto al 2019, molti dei suddetti Paesi mostrano di aver ripianato il contraccolpo accusato nel 2020; tuttavia, alcuni non hanno ancora recuperato il gap nell’arco di tutti i dodici mesi (Svizzera, Hong Kong, Regno Unito, Francia e Spagna).

Con riferimento ai maggiori distretti del settore, l’export di Arezzo (che incide per il 31,1% sul totale Italia) evidenzia una crescita del +73,5% portandosi al di sopra dei 2,6 miliardi di euro, mentre quello di Vicenza sale del +57,1%, per un totale di oltre 1,7 miliardi (ovvero 20,2% del totale nazionale).  L’export da Alessandria – terza provincia per valore esportato di settore pari a quasi 1,5 miliardi di euro – cresce del +24,0%. Milano e Torino sperimentano un aumento delle vendite estere orafe rispettivamente del +83,0% e del +65,6% nel periodo in esame.

A confronto con i livelli pre Covid-19 del medesimo periodo, i principali distretti mostrano tutti un recupero oltreconfine (pur variabile per ammontare), con l’eccezione di Alessandria.

Focus Russia
A seguito dell’escalation bellica della crisi russo-ucraina nel Report si è dedicata qualche riga alle possibili implicazioni per l’industria italiana, a partire dai dati di interscambio. Le vendite in Russia, Ucraina e Bielorussia, nel complesso, hanno raggiunto quasi 76 milioni di euro nel 2021, grazie ad aumento del +40,1% sul 2020. I flussi maggiori, 59,3 milioni di euro, sono destinati alla Federazione russa. La sola Russia risulta il 23° sbocco del settore per valore di export, ma sommata a Ucraina e Bielorussia sale al 18°, coprendo così l’1% del totale esportato di settore.

Analizzando le statistiche di WTO-Trademap, nel 2020 l’Italia risultava il primo fornitore per la Russia, con una quota del 21,7%. Al secondo posto, la Cina copriva il 20,2%. Tra i top supplier si annoveravano poi Tailandia, Francia e USA. Nell’elenco dei fornitori sono presenti quindi Paesi “non ostili” e quindi anche nel settore della gioielleria made in Italy è molto elevato il rischio di un effetto “sostituzione”.

Si ricorda peraltro che al di là delle esportazioni, gli acquisti di prezioso da parte dei turisti russi rappresentavano un’importante voce per le aziende del settore.

Il settore risulta, inoltre, collegato alla Russia per l’importazione di input produttivi (utilizzati in parte anche in altri settori industriali), ovvero metalli preziosi e diamanti.

Nel 2021 le importazioni di metalli preziosi sono ammontate a 890 milioni di euro, di cui oltre 500 rappresentate dal palladio. La Russia è risultata il 2° fornitore di palladio per l’Italia e il 3° di platino. Per l’oro è all’ottavo posto, mentre per l’argento all’11°.

In allegato la nota completa:

2022_03 Preview Report FED Export 2021 e Focus Russia-ArcFED

Per informazioni: info@federorafi.it

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