DAZI USA: IMPATTO DEL +60% SUL CONSUMATORE USA
La minaccia di incrementare i dazi USA del +30% dal 1 agosto p.v. rischia di essere un “punto di non ritorno” per le esportazioni del prezioso made in Italy oltreatlantico. Secondo le stime di Confindustria FEDERORAFI infatti un +30% di dazio ha una ricaduta sul consumatore a stelle e strisce pari al doppio (+60%) come incremento del prezzo di un gioiello unbranded venduto al dettaglio. Una percentuale che di fatto “castra” completamente le capacità di spesa di quella fascia media di acquirenti statunitensi di oreficeria made in Italy che ha garantito le eccellenti performance della gioielleria-oreficeria su quel mercato (n.d.r. oltre il miliardo e mezzo di euro nel 2023). Non entrando nel merito delle contromisure allo studio a livello UE e già commentate da FEDERORAFI nei mesi scorsi, si dovrà operare diversificando ulteriormente i mercati di destinazione sia verso i “vicini” europei che verso altri Paesi extra UE o aree di non immediata penetrazione come il continente africano. In ogni caso queste iniziative non potranno sopperire alla perdita di quota negli USA e pertanto si dovranno comunque rilanciare gli investimenti commerciali e di comunicazione nel paese nordamericano attraverso il potenziamento degli accordi di fidelizzazione con la GDO locale – che ha dimostrato, ad esempio durante il Covid-19, grande attaccamento e considerazione verso il prodotto e gli imprenditori italiani – stabilendo strategie comuni per cercare di assorbire l’aumento tariffario. Questi sono alcuni dei suggerimenti che la Presidente Piaserico ha recentemente sottolineato in una lettera di sensibilizzazione inviata al Segretario Generale del Ministero degli Affari Esteri e ribadite in un comunicato stampa.
EVENTO PER L’ALTA GIOIELLERIA IN USA: LAST CALL
Studiato in tempi non sospetti, oggi, alla luce dell’escalation tariffaria USA, assume forse ancora più importanza l’iniziativa che Confindustria FEDERORAFI ha messo a punto con ICE Agenzia per il 29 e 30 ottobre a New York in una prestigiosa location a Soho. Si tratta infatti di un workshop-evento riservato ai brand italiani di gioielleria identificati secondo stringenti parametri per permettere di poter presentare ai buyer statunitensi, ma non solo, una selezione omogenea dell’eccellenza gioielliera made in Italy. Non più di 25/30 brand avranno infatti la possibilità di presentare one-to-one e durante i momenti di networking le collezioni, le strategie di marketing e commerciali e confrontarsi con i top buyer/retailer internazionali sul migliore approccio per affrontare le nuove complicate sfide del mercato statunitense. Le iscrizioni si chiudono il 18 luglio. Dettagli e modalità di selezione ed iscrizione nella circolare ICE visualizzabile cliccando LINK ADESIONI WORKSHOP USA.
MISSIONE IMPRENDITORIALE IN BRASILE AD OTTOBRE
Nell’ambito del programma MAECI delle “Giornate della Moda nel Mondo” ICE organizza una missione imprenditoriale in Brasile dedicata al settore dell’oreficeria-gioielleria che si svolgerà dall’11 al 19 ottobre 2025. Il programma di massima prevede incontri con controparti brasiliane identificate, appartenenti alle seguenti categorie: esportatori di pietre, importatori di gioielleria, trading, produttori, designer, negozi multimarca. In linea di massima si incontreranno rappresentanti di esportatori di pietre a Belo Horizonte, di produttori a Rio de Janeiro e di rivenditori a San Paolo. Chi fosse interessato è pregato di segnalarlo a questa segreteria (info@federorafi.it) che invierà il programma di massima ad oggi messo a punto da ICE.
STRETTA SULL’IMPORT DA PARTE DEL GOVERNO TURCO
È di pochi giorni fa l’introduzione da parte del Governo turco di restrizioni sull’import di oreficeria. Il provvedimento va probabilmente nella direzione di frenare l’eccesso di import di semilavorati e oreficeria anche dall’Italia. Un fenomeno dalle dimensioni “anomale” che si è verificato dalla metà del 2023 e per tutto il 2024 e ora in fase di contrazione (vedasi più oltre). Il provvedimento introduce l’obbligo di pagamento differito (non più consentiti i pagamenti anticipati) delle importazioni di oro lavorato. Ciò comporta l’applicazione automatica, a fronte ad esempio di un credito documentario, di un “prelievo” del 6% sul valore della merce importata. Sulla questione si sono già attivati l’Ambasciata italiana ad Ankara e l’Ufficio ICE di Istambul.
NUOVI PROFILI PER L’INCOMING A VICENZAORO
In vista della missione incoming di operatori prevista per VICENZAORO a settembre, ICE con IEG sta affinando la lista dei buyer da invitare. In ragione di ciò e al fine di incrociare utili informazioni con le imprese ci chiede di raccogliere dalle aziende i profili di interesse (come le eventuali criticità evidenziatasi nelle precedenti edizioni). Chi volesse mandare le segnalazioni lo può fare entro il prossimo 21 luglio inviando a info@federorafi.it i seguenti dati (per ciascun operatore richiesto o segnalato): – nome azienda; – nome operatore; – e-mail (e motivazione nel caso di lamentela).
EXPORT IN FRENATA!
Dopo aver archiviato il 2024 con un export in crescita consistente (+41,4%), il 2025 si apre con un cambio di passo in parte fisiologico e prevedibile dopo i ritmi dell’ultimo triennio, in parte dovuto al deterioramento del quadro congiunturale che si era manifestato sul finire dello scorso anno. Sulla base delle prime elaborazioni effettuate dal Centro Studi di Confindustria Federorafi su dati ISTAT, nel corso del primo trimestre 2025 le esportazioni del settore orafo-argentiero-gioielliero accusano un’inversione di tendenza e flettono del -9,1% rispetto al gennaio-marzo 2024. Sulla performance oltreconfine incide tuttavia ancora una volta in maniera significativa, la Turchia: dopo l’exploit del 2024, perde terreno (-40,6%) nel primo quarter del 2025. A tale caso, si somma quello degli USA (-9,4%), mentre in realtà molti top market crescono (+10,7% gli EAU, +14,7% la Svizzera, +8,9% la Francia, +7,1% Hong Kong). In termini di quantità la frenata emerge in modo ancora più evidente. Con riferimento alla gioielleria da indosso nel suo complesso, nell’arco gennaio-marzo 2025 i volumi esportati hanno evidenziato un decremento di rilievo, pari al -22,4%. Arezzo si conferma al primo posto tra le province italiane per valore esportato, nonostante abbia assistito ad un decremento pari al -22,8% rispetto ai primi tre mesi del 2024. Sulla performance della provincia toscana, analogamente a quanto verificatosi per tutto il 2024, ha inciso significativamente il flusso di preziosi destinato alla Turchia. Seconda, la provincia di Vicenza mostra un aumento del +5,0% nel gennaio-marzo 2025. Alessandria riguadagna la terza posizione nel primo trimestre di quest’anno, nonostante la flessione del -14,4%. Dati completi a disposizione delle aziende associate presso la Segreteria (info@federorafi.it).
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